DRAGONERO ADVENTURES - Stefano Vietti: “Gli albi saranno di 64 pagine, 60 pagine di storia e 4 pagine di schede interne dove, un po’ stile Giovani Marmotte, racconteremo un po’ gli aspetti del mondo dei personaggi, il loro abbigliamento, le armi che usano con gag, faccine varie; le schede saranno centrali all’albo per cui chi vuole le può tranquillamente staccare. Le storie saranno due per ogni albo a parte questo primo numero che ne contiene una che ci è servita per avviare l’avventura e si divideranno per come noi le chiamiamo: epica e vita di tutti i giorni. Ci sarà una storia di 38 tavole, che seguirà la continuity principale del racconto che è lo scontro ed il confronto con il cattivo di questa prima stagione che chiamiamo ‘Il burattinaio’, lo vedrete leggendo il primo numero; mentre la seconda storia di 22 pagine, quindi realizzate anche da disegnatori diversi, racconterà la vita di tutti i giorni dei protagonisti e sono state quelle in cui ci siamo divertiti di più perché lì abbiamo dato spazio alla fantasia… gliene abbiamo fatte combinare di tutti i colori.
Nella storia della serie regolare di questo mese, che da il via alla saga delle regine nere, Ian torna a casa e si rivede in alcuni flashback da ragazzino, quindi nella serie regolare vedremo alcuni ambienti che chi lo comprerà troverà nella serie Young, questo è stato difficilissimo, a livello di programmazione, per far confluire i due albi, per dare un’esperienza di lettura…
(Nella serie Young ci sono personaggi nuovi) Eba, che in bresciano vuol dire nebbia, ed è il gigante carcassero, aiutante nella fattoria della famiglia di Ian e poi ci sono quelli che noi chiamiamo ‘la banda degli orchi’ che imparerete a conoscere nei vari albi che arriveranno e sono gli amici del villaggio di Gmor, il villaggio degli orchi piccino che sorge vicino alla tenuta di Ian; poi c’è il tutore/insegnante della famiglia, si chiama Meyer, in omaggio alla signorina Rottermeier di Heidi.
Enoch: Il cattivo di questa prima stagione, che si sviluppa sui 20/21 albi, nell’arco di due anni, è uno stregone cattivissimo, si chiama ‘il burattinaio’ ed ha questi automi che lui anima con la sua magia e che lancia contro i nostri protagonisti.
Il mago Talpa è il sensei, come lo chiamiamo noi, ed è una talpa troll, che era un luresindo, lo si vede già nel primo albo, per un inghippo il suo spirito si è trasferito in una talpa troll, ed è la guida dei tre ragazzi, nelle loro avventure contro ‘il burattinaio’.
I noni di Ian, sono gli stessi che vengono nominati nella serie regolare, HERION controlla se scritto bene, è l’uccisore di draghi, è quello che poi passa l’istruzione, l’addestramento a Ian, e la spada che era sua, la nonna è quella che manda avanti un po’ tutta la fattoria. I genitori dei ragazzi c’è solo il padre, per chi legge la serie regolare lo sa, la mamma di Ian è una viaggiatrice per contro dell’impero, quindi è sempre in viaggio, la vedremo in qualche storia, quando tornerà a casa.
DRAGONERO serie regolare - Stefano Vietti: A novembre inizia la saga delle Regine Nere anche se il primo albo è di gennaio 2018, però abbiamo una storia doppia che rappresenta il prequel della saga. Abbiamo fatto finalmente tornare Ian a casa, ci torna per un motivo preciso, deve entrare nella caverna dell’Ondina e chiarire i misteri del suo passato. Questo viaggio ha un motivo, si è risvegliato un rinnegato, un drago dormiente, di quelli cattivi, c’è un inghippo narrativo complesso con il quale abbiamo incrociato un po’ tutta la continuità degli albi raccontati fino ad oggi, quindi tiriamo le somme su tutto e partiremo poi a gennaio con la saga delle regine nere, questo vuol dire dieci albi di una unica storia, affidata a dieci disegnatori diversi per l’insonnia mia e di Luca per scrivere ‘sta cosa che mai più faremo…
Luca Enoch: Dopo “La guerra dei mondi” l’aveva già detto: ‘mai più un’altra saga e infatti eccoci qua a lavorare su un’altra saga, perché poi l’idea è stata sua, io ero terrorizzato. La grande difficoltà è stato il soggetto: costruire una storia che inizia a gennaio e finisce a settembre con una continuità strettissima, coinvolgendo tutti i personaggi e tutte le ambientazioni che abbiamo visto fin’ora, e ci prenderemo anche la libertà di distruggere e di far fuori, ovviamente, personaggi che amiamo ma che abbiamo per coerenza dovuto eliminare. Il soggetto doveva essere coerente in tutti i suoi passaggi, la storia è estremamente complessa, è un’invasione classica, un esercito di invasori che arriva e distrugge per sovvertire quello che c’è. Una volta individuato e definito il soggetto la divisione delle storie è stata abbastanza semplice, meno semplice far iniziare i vari disegnatori che devono iniziare tutti insieme, talvolta qualcuno ha bisogno di un materiale che l’altro non ha ancora disegnato è quindi è stata ed è tutt’ora difficile da coordinare.
Stefano Vietti: Gli studi preparatori delle Regine Nere sono di Giancarlo Olivares
Luca Enoch: Giancarlo, realizzerà la prima storia, che aprirà la saga delle Regine Nere e l’ultima, che la concluderà. La prima su sceneggiatura di Stefano, l’ultima su sceneggiatura mia.
Stefano Vietti: La saga sarà piena di tavole doppie, enormi, ne abbiamo vista una in questi giorni di Gianluca Pagliarani, che disegnerà una storia che inizierà a tavola 1, finirà a tavola 94 e racconterà una battaglia. Un intero albo per una battaglia che durerà un giorno, ed abbiamo visto la tavola doppia dello schieramento dell’esercito imperiale e c’è caduta la mascella. I disegnatori della saga sono Olivares, De Luca, la Platano, Gianluca Pagliarani, Bignamini, mi son dimenticato di qualcuno?
Luca Enoch: Sì, ci sono anch’io! (Applausi)
Stefano Vietti: L’ho convinto utilizzando uno strumento “convincitore magnetico durante il sonno”:
-Devi disegnare una storia!
-Devi disegnare una storia!
-Devi disegnare una storia!
Alla fine s’è svegliato al mattino: ‘Sai che ho voglia di disegnare una storia’.
Luca Enoch: Dopo Lilith avevo bisogno di entrare nel fantasy, Dragonero l’abbiamo creato insieme non per essere disegnato, non è un mio personaggio ma comunque il mondo, il fantasy è sempre stato un mio amore, quando tentavo di fare il disegnatore di fantasy non ci riuscivo ed adesso ho la mia scatola di sabbia dove giocare. Mi sto divertendo.
Stefano Vietti: Del doposaga non parliamo perché cambierà tutto, il problema di costruire queste saghe è che qui impegni dieci disegnatori, tu ne hai altri dieci da impegnare e devono disegnare il dopo saga, quindi non solo devi studiare la saga, devi studiare il dopo saga perché non puoi tenerli fermi, devono mangiare anche quelli che non fanno la saga, chiaramente. Abbiamo studiato il dopo con una nuova continuity, ne parleremo a suo tempo e siamo già al lavoro anche su quello.
Le Regine Nere arrivano, sono le nostre fanatiche naziste, se vogliamo, del mondo di Dragonero, e vogliono imporre la loro visione di come deve essere la natura, il mondo. Vedremo che saranno senza mezzi termini, sono una madre e due figlie più il loro esercito e hanno i loro motivi che sono in linea con quello che è accaduto loro nel passato, che è già stato raccontato nella storia di De Luca: “Il cuore dell’impero”. Sono personaggi abbastanza strutturati con una loro identità. Nella saga ci sono in ballo una quarantina di personaggi dal mondo di Dragonero e li abbiamo fatti tornare con la loro piccola parte però è stato bello e spero che questo grande lavoro vi piacerà perché ci è costato veramente molta fatica.
SENZANIMA – Stefano Vietti: La difficoltà di realizzare la saga delle Regine Nere è dovuta anche al dover ragionare su quello che all’inizio si chiamava “La banda dei Senzanima” che poi è diventato semplicemente “Senzanima”, cioè loro, il gruppo, sono i Senzanima mentre il capo della compagnia mercenaria a cui appartiene questo manipolo di pazzi si chiama Grevos Senz’anima.
Luca Enoch: Affrontare l’adolescenza di Ian in piena crisi adolescenziale, di ribellione, dove scappa dalla famiglia e cosa fa un giovane del mondo fantasy? Non si fa la cresta punk, non va con i figli dei fiori, va in mezzo ai mercenari a cercare avventura, a cercare di provare il proprio valore, a cercare di provare se stesso in un contesto che è comunque bellico e medievale. Questa è una compagnia di mercenari, noi ci concentriamo su due anni della vita del nostro protagonista, dai 16 ai 18, prima della maturità, è una storia di formazione, il nostro Ian che non è ancora Dragonero, ha dentro di se tutto ciò che verrà esplicitato nella serie mensile ma è ancora un ragazzino, un ragazzino che ha avuto un’educazione sì marziale, del nonno che l’ha educato, che ha la spada, che ha certi principi ma è un ragazzo, un ragazzo che deve farsi le ossa all’interno di questo gruppo, mercenari in un periodo dei tumulti, ci sono delle piccole guerre a bassa intensità che si svolgono in varie zone dell’impero, che è comunque un impero consolidato, non ci sono grandi conflitti se non ai sui confini, all’interno: piccole guerre, ci sono guerre tra città, guerre tra piccoli signorotti che si combattono l’un l’altro, scontri che degenerano in qualcosa di più grosso e tornano in auge le compagnie mercenarie. Compagnie mercenarie private che sono al soldo dell’impero o della gilda dei mercanti o dei signorotti locali che vogliono esercitare la loro autorità ed estenderla e quindi un periodo in cui chi voleva far fortuna, che è un po’ come al nostra Italia del 1400, il grande periodo dei capitani di ventura… L’abbiamo collocata in questo contesto perché ci serviva un gruppo che facesse da substrato ad un personaggio che è in divenire, che è in formazione, come è un adolescente.
Stefano Vietti: La difficoltà nel creare un progetto del genere, un conto è dire ‘ci piacerebbe fare’ poi arrivano i problemi, è stata da parte mia e di Luca è quella di disimparare un tipo di scrittura più classica bonelliana e cercare invece una scrittura più incisiva per questo tipo di racconto che è un racconto sostanzialmente per adulti, cioè qui ci andiamo pesante, raccontiamo scene forti, raccontiamo motivazioni molto forti, raccontiamo di personaggi non particolarmente puliti, personaggi che hanno da dire un po’ di cattiveria nel mondo in cui vivono e lo fanno e lo dicono anche usando le armi senza pensarci due volte e Ian si ritrova in mezzo ad una situazione che arrivando da una casata, da una fattoria, all’inizio effettivamente capisce poco e cerca di trovare il suo spazio. Per cui scrivere i Senzanima è stato una bella sfida e cercare disegnatori che potessero realizzare un fumetto del genere è stata altrettanto una sfida perché pur avendo nella serie regolare di Dragonero dei talenti enormi ci siamo accorti che per raccontare questo tipo di storia avevamo bisogno di un altro tipo di disegno. L’apripista che poi ha sviluppato il concepts dei nostri personaggi, sotto la guida, devo dire maggiormente di Luca più che mia, perché se la sono intesa molto loro due, abbiamo chiamato un pezzo da novanta come Mario Alberti. (Applausi)
Luca Enoch: Mario ed io non siamo nuovi ad una collaborazione, noi abbiamo lavorato assieme per diverso tempo per il mercato francese con Morgana, scritto a quattro mani, era autore assieme a me e autore dei disegni, voi vedete queste tavole, noi ci siamo intesi subito, noi avevamo questo gusto di costruzione delle tavole sul grande formato del cartonato francese, per cui con queste grandi vignette che facevano da sfondo e con i moduli delle altre vignette che poi componevano il resto della sequenza e le abbiamo riproposte qua, chiaramente con un’evoluzione, il risultato lo vedete, poi parliamo anche dei colori che sono di Andres Mossa che ha fatto un lavoro fenomenale. (Applausi)
Ma il lavoro mio di scrittura e di Mario della resa grafica è stato come era con Morgana, è stato una sinergia totale: una proposta ed una controproposta, di taglio di tavole e modifica delle sequenze è stata senza soluzione di continuità…
Mario Alberti: Sì, sì, è vero. Ci sono delle collaborazioni in cui 2+2 non fa più quattro, a me piace dire, perché il risultato finale è veramente il risultato di una sinergia, di un rimbalzo continuo di idee e non ci si ricorda più il nome di chi ha tirato fuori cosa, diventa veramente il prodotto di un’entità nuova che si forma nel momento creativo ed è la cosa forse più entusiasmante e appagante che può capitare in questo mestiere.
Luca Enoch: La realizzazione di queste tavole è stata un vero piacere, ogni volta che arrivava una tavola di Mario, io la rimbalzavo a Stefano: ‘Guarda cos’ha fatto Mario questa volta!’ perché era una continua sorpresa. Non so, vuoi dire qualcosa anche sulla tecnica che hai usato? Sul digitale… Lui ha fatto anche un lavoro di proposta per quanto riguarda le ombre, i grigi e quant’altro per un risultato di colore cogruo…
Mario Alberti: Il punto di Senzanima credo che sia di parlare della guerra in un modo che non concede nulla all’estetica della violenza, quindi per me si è trattato di trovare uno stile che potesse raccontare di queste situazioni, anche estreme, in realtà le regole che si vengono a creare in una situazione di conflitto, non sono più le regole che noi conosciamo nella vita normale e quindi la mia ambizione era cercare di trovare una cifra grafica che permettesse di comunicare questa sequenza di situazioni e personaggi estremi in cui si trova a crescere un Ian sedicenne che già sappiamo che diventerà un eroe tutto d’un pezzo, come personaggio della serie principe, però come diceva Luca, è di formazione, è una formazione in un contesto assolutamente distruttivo e senza punti di riferimento per nessuno; quindi quello è un po’ quello che mi sarebbe piaciuto cercare di fare, per cui un disegno sporco che è incasinato però cerca di essere comunque sempre leggibile, al servizio della storia e la stessa cosa abbiamo cercato di fare con Andres Mossa, anche per i colori. Almeno questa era l’ambizione.
Stefano Vietti: Sì, l’imbruttimento delle nostre guerre mercenarie che viene vissuto e strutturato su personaggi diversi ciascuno con quello che ha di proprio da dire e Ian in mezzo. Vedrete che porteremo avanti questo percorso narrativo in una bella continuità, quindi le storie saranno collegate una all’altra, per un primo gruppo di storie di dodici che è il primo obiettivo che ci siamo dati. Altri disegnatori che vedrete all’opera, ne possiamo vedere qualcuno, Ivan Calcaterra, che ha lavorato alla serie regolare di Dragonero per un episodio breve ma ha il talento giusto per fare questo tipo di cose. L’altro disegnatore che abbiamo acchiappato immediatamente è Alfio Buscaglia che è un pezzo da novanta, anche lui del nostro gruppo, con grandissima esperienzadi lavoro anche in Francia; poi abbiamo preso Manolo Morrone che è quello successivo, anche lui ha lavorato sulla sedie regolare.
Hanno risposto alla chiamata, se vogliamo dire, dei Senzanima anche Riccardo Burchielli, valerio Giangiordano, Alessandro Vitti, Giancarlo Olivares che farà l’ultimo episodio della prima stagione, per cui insomma un gruppo tosto in cui abbiamo disegnatori a cui abbiamo chiesto di fare i cattivi. Qui a Lucca avete l’anticipazione dell’albo di Mario e di Luca che è in edizione cartonata ma non sarà quella l’edizione primaria dei senz’anima, sarà l’edizione con questo nuovo formato, non spillato, senza carta patinata perché ci serve un po’ di cupezza e diciamo che lo vedremo in edicola, prima possibile, nel 2018, adesso noi abbiamo calcolato per Lucca forse dell’anno prossimo, se riusciamo prima, comunque siamo ancora in una fase di gestione dei tempi di uscita che non abbiamo ancora ben chiari, comunque siamo al lavoro e saranno 64 pagine di fumetto, per cui durerà un anno una stagione poi vedremo come muoverci. Se la risposta del pubblico è quella della vendita qui del cartonato a Lucca andremo avanti per i prossimi vent’anni. (Risate)
È andato a ruba, quindi...
L’avrete vista anche allo stand, questa è la variant di Marco Checchetto che abbiamo strappato alla Marvel per questo lavoro, devo dire che Marco potrebbe essere un disegnatore dei Senzanima, glielo abbiamo chiesto ma purtroppo il suo impegno con la Marvel non glielo consente, ok e allora via con la variant. Arriverà anche il nuovo magazine a novembre con la solita copertina bellissima di Gianluca Pagliarani e così, per chiudere prima delle domande, qui a Lucca è disponibile la nuova maglietta con l’illustrazione di Giancarlo Olivares: Ian in armatura, che vedremo spesso durante la saga delle Regine Nere perché sarà bello cattivo.
Prima delle domande, se ce ne sono, qui a Lucca è stata preparata con uno sforzo immane della Sergio Bonelli editore, una mostra dedicata a Dragonero nel palazzo che affianca lo stand della Panini della Fondazione della Banca del Monte. In questa mostra potete già vedere il trailer del cartone animato che è in studio con la collaborazione di Sergio Bonelli/Rai.
ADR Stefano Vietti: Per dopo la saga abbiamo un paio di cose veramente grosse per continuare la serie ma ci stiamo riflettendo con molta, molta calma perché non vogliamo rischiare troppo.
Riguardo i romanzi, il terzo devo scriverlo io, però con Ian, la saga, i Senzanima, il soggetto è pronto da tempo, ho iniziato a buttar giù qualcosa però adesso non ce la facevo a dedicarmi anche al libro perché sono quattro mesi di quasi clausura ed effettivamente adesso era un impegno che non me la sono sentita di portare avanti, l’avrei fatto male e non mi andava. Adesso vediamo appena ci ho un attimo…
Luca Enoch: Siamo in attesa anche di ghost-writer bravi… (Risate)
ADR Luca Enoch: Per quanto mi riguarda ho avito magari anche l’idea di realizzarlo per conto mio, disegnare il mio romanzo e metterlo a fumetti ma poi personalmente ritengo che quella storia che ho raccontato in prosa debba rimanere in quell’alveo editoriale perché è nata così e quindi certe descrizioni, certe sequenze, certe ambientazioni, come si muovono i personaggi, come ragionano eccetera, sono fatti per quel tipo di narrazione, quindi alla fine ci ho pensato un po’ ma mi troverei un po’ in difficoltà a pensare di scrivere la sceneggiatura su quel soggetto. Comunque son tutte cose su cui siamo aperti in realtà.
Stefano Vietti: Dragonero è una serie che Luca ed io ci siamo cuciti addosso e quindi anche i soggetti, sì, noi ne riceviamo però andrebbero rivisti, messi apposto, facciamo prima a farlo noi, poi essendo in due ed essendo abituati a lavorare dicendoci le cose in faccia in maniera chiara c’è un tale confronto immediato sulle idee già tra noi che finché resistiamo andiamo avanti così, poi, sicuramente in futuro… Per il momento stiamo tenendo botta e ci piace anche farlo
Luca Barbieri: È allo studio una serie di speciali che racconteranno il mondo di Dragonero. È allo studio, non c’è assolutamente niente di concreto, non si può parlare di una serie ulteriore, di tempi di pubblicazione o altro. Ci sono delle idee, ci sono dei soggetti, c’è anche un disegnatore… (indicando Luca Enoch)… Ci sarà una storia scritta e disegnata da Luca ma di questo ne parleremo magari il prossimo anno, adesso sono solo idee.
L’avrete vista anche allo stand, questa è la variant di Marco Checchetto che abbiamo strappato alla Marvel per questo lavoro, devo dire che Marco potrebbe essere un disegnatore dei Senzanima, glielo abbiamo chiesto ma purtroppo il suo impegno con la Marvel non glielo consente, ok e allora via con la variant. Arriverà anche il nuovo magazine a novembre con la solita copertina bellissima di Gianluca Pagliarani e così, per chiudere prima delle domande, qui a Lucca è disponibile la nuova maglietta con l’illustrazione di Giancarlo Olivares: Ian in armatura, che vedremo spesso durante la saga delle Regine Nere perché sarà bello cattivo.
Prima delle domande, se ce ne sono, qui a Lucca è stata preparata con uno sforzo immane della Sergio Bonelli editore, una mostra dedicata a Dragonero nel palazzo che affianca lo stand della Panini della Fondazione della Banca del Monte. In questa mostra potete già vedere il trailer del cartone animato che è in studio con la collaborazione di Sergio Bonelli/Rai.
ADR Stefano Vietti: Per dopo la saga abbiamo un paio di cose veramente grosse per continuare la serie ma ci stiamo riflettendo con molta, molta calma perché non vogliamo rischiare troppo.
Riguardo i romanzi, il terzo devo scriverlo io, però con Ian, la saga, i Senzanima, il soggetto è pronto da tempo, ho iniziato a buttar giù qualcosa però adesso non ce la facevo a dedicarmi anche al libro perché sono quattro mesi di quasi clausura ed effettivamente adesso era un impegno che non me la sono sentita di portare avanti, l’avrei fatto male e non mi andava. Adesso vediamo appena ci ho un attimo…
Luca Enoch: Siamo in attesa anche di ghost-writer bravi… (Risate)
ADR Luca Enoch: Per quanto mi riguarda ho avito magari anche l’idea di realizzarlo per conto mio, disegnare il mio romanzo e metterlo a fumetti ma poi personalmente ritengo che quella storia che ho raccontato in prosa debba rimanere in quell’alveo editoriale perché è nata così e quindi certe descrizioni, certe sequenze, certe ambientazioni, come si muovono i personaggi, come ragionano eccetera, sono fatti per quel tipo di narrazione, quindi alla fine ci ho pensato un po’ ma mi troverei un po’ in difficoltà a pensare di scrivere la sceneggiatura su quel soggetto. Comunque son tutte cose su cui siamo aperti in realtà.
Stefano Vietti: Dragonero è una serie che Luca ed io ci siamo cuciti addosso e quindi anche i soggetti, sì, noi ne riceviamo però andrebbero rivisti, messi apposto, facciamo prima a farlo noi, poi essendo in due ed essendo abituati a lavorare dicendoci le cose in faccia in maniera chiara c’è un tale confronto immediato sulle idee già tra noi che finché resistiamo andiamo avanti così, poi, sicuramente in futuro… Per il momento stiamo tenendo botta e ci piace anche farlo
Luca Barbieri: È allo studio una serie di speciali che racconteranno il mondo di Dragonero. È allo studio, non c’è assolutamente niente di concreto, non si può parlare di una serie ulteriore, di tempi di pubblicazione o altro. Ci sono delle idee, ci sono dei soggetti, c’è anche un disegnatore… (indicando Luca Enoch)… Ci sarà una storia scritta e disegnata da Luca ma di questo ne parleremo magari il prossimo anno, adesso sono solo idee.
Grazie, occhio ai "noni"
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