Makkox, che fine hanno fatto i Pescicani? - CAD - Comics All Day

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martedì 28 novembre 2017

Makkox, che fine hanno fatto i Pescicani?

Avete mai sentito parlare di Makkox? Sì, quello di "Gazebo" e di "Propaganda Live". Io l'ho conosciuto nel maggio del 2010 quando in edicola ho acquistato il primo numero di un albo a fumetti, pubblicato da Coniglio editore, dal titolo "Canemucco". Al suo interno fumetti di Flaviano Armentaro, Ennio Bufi, Davide G.G. Caci, Luis Escorial, manlio3, Quasimai, Roberto Recchioni, Laura Scarpa, Zerocalcare. Escono quattro albi poi sul sito di Makkox compare questo avviso:

"Lo stato delle cose è che devo realizzare il Canemucco n.5, ma non so chi sarà l’editore. Il numero 4 è andato esaurito e, a meno di non ristamparlo, occorre interrompere nuovi abbonamenti (che tuttora arrivano). Dovrò parlare con Coniglio Editore per capire cosa vuole (e può) fare. Altrimenti sono sicuro di riuscire a traghettare tutto ad altro editore, Francesco Coniglio è uomo buono e ragionevole. La situazione è ingarbugliata, ma sono fiducioso..."

Poi, nel rispondere ad un commento di un suo "lettore" si apprende:
"Umanamente sono affezionato a Francesco, ma tanto eh! e lui lo sa. (...) Poi c’è anche il suo lato imprenditoriale-economico, e lì son dolori. Il primo libro con me “le divisioni imperfette” è stato stampato in 1450 copie. Esaurite. Mai prevista una ristampa. Io ne ho avuto 700 euro da questa operazione. Canemucco: nessun altro m’avrebbe mandato in edicola tranne Coniglio, ma il costo di stampa dei primi due numeri fu coperto, IN ANTICIPO di MESI sui pagamenti alle tipografie, dai 1000 e rotti abbonati CASH che IO gli procurai in una settimana. Dopodiché lui ha incassato anche i ricavi dalle vendite. Di tutto questo né io né gli autori abbiamo mai visto una lira una. Ho solo voluto darti un paio di dati per valutare meglio l’insieme."

Infine Makkox scrive una lettera ai suoi lettori che taglio qua e là per non frantumarvi troppo le sfere ma che cristallizzo nei passaggi fondamentali (giuro):
"Cari Abbonati
è arrivato il momento in cui mi è possibile parlare de il Canemucco tirandolo fuori da quel limbo silenzioso in cui l'ha relegato l'editore, perché, non va mai dimenticato, il Canemucco è una testata di Coniglio Editore, non di Makkox: quest'ultimo è solo un autore; dicevo, è arrivato il momento in cui m'è possibile parlarne perché vi potrò dire del futuro e non del passato che, dal punto di vista editoriale, mi compete marginalmente. Le spiegazioni su accordi passati spettano ad altri. È l'editore a dover farsi sentire in merito alle sorti della rivista e all'impegno preso con gli abbonati, non l'autore. L'autore parla di contenuti, e se si spinge a dire qualcosa di più è solo cortesia. Ma anche la cortesia s'infrange sul limite delle competenze. A proposito di cortesia e doveri: voi l'avete mai sentito Coniglio Editore esprimersi in merito al destino di questo suo prodotto e al destino dei quattrini che i suoi abbonati gli hanno versato in anticipo per sei numeri dello stesso? Inutile cercare: l'editore ha incassato e bonanotte. E per chiarire l'ovvio a chi non ci arrivasse: io non ho mai avuto alcun potere di incasso, com'è giusto e naturale che sia, inoltre, e questo lo aggiungo per tigna, né io né la redazione né gli autori abbiamo mai percepito un cent (1 cent) dalla Coniglio Editore.
Giusto per ricordare visivamente ai più scettici su quale conto avete versato i vostri soldi per l'abbonamento, vi posto il link della pagina di sottoscrizione: sotto il pulsante in fondo per completare la transazione c'è una scrittina e c'è sempre stata, controllate voi stessi. Chiarito a chi avete dato i vostri denari, proseguiamo. Perché i denari sono solo una parte dell'accordo sottoscritto, l'altro è la fiducia, e lì c'entro anch'io. Per correttezza diciamo che l'impegno con gli abbonati era ripartito per funzioni tra Editore e Autore. L'Autore Capomastro, io, Makkox, dovevo scrivere le mie storie e coordinare gli altri amici autori e impaginare gli albi. L'editore, oltre a incassare quattrini in anticipo, doveva pagare Redazione e Autori, stampare e distribuire e spedire le riviste agli abbonati.
Ora, pian piano, venendone meno a una per una fin dal PRIMO numero, progressivamente, l'Editore è mancato a tutte le proprie funzioni. Io, L'Autore, di certo non potevo vivere d'aria e pagare di tasca mia gli altri autori (per alcuni l'ho fatto, poi non m'ha retto il portafoglio), ma ho continuato a produrre QUANDO potevo, e sempre col massimo dell'impegno verso me stesso in primis, un lavoro che lavoro più non era, perché un lavoro è tale se viene pagato. E avrei continuato a farlo gratuitamente se non si fosse arrivati al punto in cui si è ora: l'editore, che ha intascato dagli abbonati i quattrini per 6 numeri della rivista, arrivato al 4 (tra l'altro esaurito) non stampa più senza dare un perché e un percome. Problemi suoi d'altra derivazione e mai spiegati a noaltri mortali. Purtroppo, stampare la rivista in proprio e spedirla etc. non mi è possibile. Non solo perché le funzioni dell'editore in questo caso non mi competono, ma perché economicamente era ed è fuori portata per me, altrimenti l'avrei fatto come con le altre mie autoproduzioni (andate tutte a buon fine senza un reclamo UNO), anche a perdere.

Rimane l'impegno, più con me stesso che con voi, sono sincero, anzi: più che impegno è urgenza, piacere, necessità vitale, oserei dire, di portare a conclusione la storia di Don Mimì che ho in corpo da tanto. Perché a me, raccontare e disegnare storie mi risolve la vita. Me la rende meno inutile. Ma queste son cose personali.

Ovviamente nessun editore proporrà mai di stampare i due numeri mancanti per poi spedirne circa 1200 a titolo gratuito agli abbonati che hanno già pagato gli stessi ad un altro editore. Questo è fuori questione. Mi sembra talmente intuibile da non necessitare altre spiegazioni.
Quindi nel futuro c'è il volumone completo e definitivo di 440 pagine che raccoglie la saga di Don Mimì comprese le due puntate mancanti. E questo volumone lo farò con Bao Publishing, perché ne sono innamorati, e perché mi trovo bene con quei ragazzi sotto tutti i punti di vista: in quattro mesi abbiamo tirato fuori TRE libri, insieme, e tutto è filato liscio come dovrebbe filare, ognuno tenendo fede alle proprie funzioni. Ognuno rispettando il lavoro altrui. Poi c'è anche il fattore umano, ma è cosa personale e a voi interessa poco, perché l'urlo che vi sale nel petto in questo momento è più che intuibile.
E noi abbonati?!!! (ho sentito l'urlo fin qui)
Un impegno è un impegno: vi devo la saga di Don Mimì, e vi devo la fiducia e l'affetto che m'avete mostrato, quindi per prima cosa la saga da me avrete, per la parte che mi compete, ovvero storia e disegni.
Ogni abbonato, in contemporanea con l'uscita del libro, riceverà da me il PDF con la parte di storia mancante: praticamente le ultime due puntate, e con questo avrò tenuto fede al mio impegno di narratore.
INOLTRE, cerco di ricambiarvi concretamente anche fiducia e affetto per quello che posso: rinunciando al mio anticipo sulla prima tiratura dell'opera, ho ottenuto, e sempre mille grazie a Bao, perché il mio anticipo non coprirebbe questa spesa, che ogni singolo abbonato ottenga un codice personale di sconto pari a 8 euro (l'equivalente dei due numeri mancanti de il Canemucco) per l'acquisto del volume suddetto. E 8 euro non saranno pari a una percentuale trascurabile del prezzo di copertina, tutt'altro. Ma questo è ancora da quantificare con precisione. Vi farò sapere quando anch'io saprò, e lo saprò a breve, anche se il volume uscirà per settembre/ottobre 2012. Di più non posso fare, e ci ho rimuginato a lungo, credetemi."

Coniglio che lo è di nome ma non di fatto non sta a guardare e risponde:
"Apprendiamo da un comunicato unilaterale dell’autore e non concordato con l'editore, pubblicato online, che gli abbonati di «Canemucco» non riceveranno i n.ri 5 e 6. Peccato, perché come l'autore sa bene, la Coniglio Editore, nonostante il progetto editoriale non abbia avuto gli esiti sperati, era disponibile a continuare a pubblicare fino al compimento della prima season. Il progetto originario della rivista ««Canemucco» prevedeva un prodotto mensile da edicola che è stato lanciato nel mese di aprile 2010 con un fornito di 23.000 copie. Il venduto del primo numero è stato di 2600 copie. Il secondo numero, uscito con un mese di ritardo, è stato distribuito in edicola nel mese di giugno 2010 in 23.000 copie e il venduto è stato di 2400 copie. Nonostante il disastroso esito, La Coniglio Editore ha ritenuto opportuno proseguire la pubblicazione solo per gli abbonati e le fumetterie. Sono dunque usciti, in gravissimo ritardo, il n. 3 (settembre 2010) e il n.4 (marzo 2011). Il 27 luglio scorso l’autore ci ha proposto un accordo secondo il quale la pubblicazione sarebbe stata proseguita da un altro editore e avremmo messo a disposizione dell’autore le copie di resa dei numeri precedentemente stampati. L’accordo è stato raggiunto con piena soddisfazione delle parti a chiusura di ogni reciproca pendenza. Poiché evidentemente l’autore ha avuto un ripensamento, la Coniglio Editore informerà al più presto tutti gli abbonati di «Canemucco» delle modalità di restituzione della quota/parte di abbonamento non usufruito. La Coniglio Editore è comunque orgogliosa di aver lanciato l’ondivago artista Makkox in edicola su «Blue», «Animals» e «Canemucco» e in libreria con il suo primo libro “Le divisioni imperfette”. Sinceri auguri a Makkox e soprattutto al suo nuovo editore."

Passano gli anni, Makkox pubblica con Bao publishing "Post Coitum", "Se muori siamo pari", e "The 
Full Monti". Esce da Bao l'annuncio relativo all'uscita de "I Pescicani" poi più niente. Del suo impegno coi lettori si ricordano solo quanti sono rimasti a bocca asciutta. 

Stamani, come ogni mattina, sono entrato in edicola e vi ho trovato il nuovo numero de L'Espresso. In copertina leggo: "Il male perfetto RIINA raccontato da MAKKOX". 'saranno due vignette', mi son detto, un po' come quando pubblicava sul Frigidare di Sparagna e invece no, decisamente no. Lo travate clickando qua, "graphic novel di Makkox" spiega il titolo sulla prima pagina.
Ora, se c'è una cosa che mi fa sfrigolare la pelle come se stessi alle terme "Friol" sono le delusioni da chi ritengo degno di stima e riconoscenza; perchè io non dubito delle lusinghe e del fascino della TV, come neppure dei compensi e della popolarità che una qualunque rivista (a fumetti) mai riuscirà a riconoscergli ma caro Marco Dambrosio, ti capita mai di pensare a chi ancora spera tu riesca a mantenere una promessa?
Che peccato.

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